Di solito è un'impresa ardua far mangiare ai bambini le cose verdi, io invece, sin da quando sono spuntati i primi dentini, adoravo la pasta al pesto (quello genovese).
Qualche giorno fa un mio coinquilino ha gentilmente offerto il pranzo, si trattava di pasta al pesto appunto, ma non sono del tutto certa che fosse pasta al pesto, pesto all'aglio o aglio all' aglio..!
Credo che per molti sia un sacrilegio quello di privare l'antica ricetta genovese dalla tanto amata spezia (che io peraltro amo in molti piatti), ma credo anche di non aver bisogno di resuscitare i morti con un'alitata per le 9/10 ore seguenti.
Ora, parlando seriamente, la mia opinione è che l'aglio sovrasti troppo il sapore del basilico, senza contare gli sgradevoli effetti collaterali. La pianta del basilico, che racchiude in sé l'essenza mediterranea della cucina italiana, ha un sapore che sa difendersi benissimo da solo, senza bisogno di nient'altro che del fragrante olio dell'oliveto di zio Tizio, una bella manciata di pinoli e l'indispensabile compagnia di un buon pecorino.
In definitiva ecco gli accorgimenti necessari secondo me:
- NO all'aglio
- il formaggio va messo sul piatto
- se avete il pesto congelato, lasciatelo decongelare senza l'aiuto del microonde: eviterete di annerire il basilico e soprattutto di alterarne notevolmente il sapore
- condire la pasta in un recipiente freddo e non direttamente nella pentola (stesso discorso del punto precedente)
Laura
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